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Consigli del Nutrizionista

Mal di Primavera

By Gennaio 3, 2020No Comments

Si chiama mal di primavera e colpisce circa 2 milioni di italiani. Secondo gli esperti, l’arrivo della bella stagione dopo l’inverno, aumenta il senso di spossatezza e malessere dei soggetti meteropatici. Nell’intervista i consigli del nutrizionista per una dieta ricca di elementi utili per superare il cambio di stagione, come vitamina del gruppo B, fibre, magnesio e sostanze antiossidanti.

I sintomi sono stanchezza, difficoltà a concentrarsi, l’irritabilità, sbalzi di umore e ansia. Particolarmente esposte sono le donne. I rimedi utili sono aumentare l’attività fisica soprattutto all’aria aperta e prediligere un’alimentazione disintossicante ed energizzante.  Ecco i cibi che non devono mancare nella dieta di primavera:

  • yogurt magro
  • avena
  • legumi
  • spinaci
  • frutta e verdura fresca di stagione
  • agrumi
  • noci e mandorle
  • fichi secchi
  • miele

Il Cibo è al centro della nostra quotidianità: è l’unico atto privato che compiamo in pubblico.

Al cibo ci arriviamo  con intelligenza; sappiamo COSA dobbiamo mangiare e perché facciamo quella  scelta. Negli animali questo non si verifica, essi procedono per ISTINTO perché sono PARTE intima della NATURA. Tuttavia, mentre l’animale riconosce ciò che gli fa male, l’uomo non è più in grado di farlo….È giunto ad un tale stato di squilibrio  tra ciò che definiamo cultura del cibo e istinto, che siamo ATTRATTI spesso dal cibo che ci fa male rispetto a quello che ci fa bene.

Riflettendo sul ruolo dell’istinto nel Regno animale, si evidenzia, quanto nel suo procedere non vi sia libertà di scelta; un leone continuerà imperterrito a cacciare la gazzella che a sua volta continuerà nel suo tentativo di fuga. Nell’uomo invece domina la LOGICA che vuol dire anche e soprattutto libertà morale, cultura e profitto. E’ negli anni 60 anni del XX sec. che in occidente si è persa la cultura del cibo cioè si è persa  la capacità di riconoscere il cibo sano, rispetto alla cultura del profitto tanto che oggi l’uomo compensa la domanda d’istinto rispetto al cibo con l’idea che se voglio mangia bene devo soffrire. Tutto questo è falso perché questa cultura possiamo recuperarla attraverso il rapporto con il territorio, l’analisi dei cibi che consumavano i nostri nonni e bisnonni ma soprattutto chiedendosi se i nostri diretti discendenti in un moderno supermercato sarebbero in grado di riconoscere qualcosa per loro commestibile. 

Video: www.benessere.com (sezione Video Consigli)

A cura del Dr. Paolo Paganelli