L’uomo, nonostante consumi da migliaia di anni la verdura, non sempre e’ in grado di digerirla, almeno completamente e questo è dovuto alla presenza, soprattutto nelle verdure verdi, di sostanze complesse come fibre, cellulosa ed emicellulosa.
Questa difficolta’ di digestione impedisce a molti di noi di usufruire al massimo di sali minerali, oligoelementi, fibre solubili, proteine e grassi di cui la verdura è ricca.
Solo gli erbivori dispongono di enzimi particolari chiamati cellulasi, emicellulasi e fitasi, in grado di permettergli di assimilare le fibre. Eppure biologi e medici nutrizionisti consigliano di mangiarne in grande quantità (fatto il nostro piatto, 2/3 dovrebbe essere riempito di verdura) proprio per la loro capacità antiossidante ed alcalinizzante in grado di controllare l’infiammazione cronico sistemica e l’insorgere di molte patologie.
Gran parte della letteratura scientifica dimostra l’importanza di una dieta ricca di fibre: infatti anche quella che abbiamo definito fibra insolubile ha una sua utilita’ in quanto ‘aiuta a migliorare la motilita’ intestinale contrastando la stitichezza in modo naturale e fisiologico.
Purtroppo però molte persone consumando con regolarita’ verdura sia cotta che cruda, accusano fastidiosi gonfiori addominali, flatulenza e dolori. in queste condizioni diventa davvero impossibile consumare la verdura, anche se ricca di micro e macro nutrienti, perché siamo di fronte ad un problema di malassorbimento che il nutrizionista attento deve tenere in seria considerazione.
C’è pure un’aggravante che non propende a favore delle verdure (soprattutto quelle verdi), la presenza di acido fitico che nonostante contenga grandi quantità di fosforo, esso sequestra minerali essenziali come il ferro, il magnesio, il calcio e lo zinco con il risultato di rendere ancora più difficoltosa la trasformazione del cibo che ingeriamo (specialmente le proteine).
Che fare allora?
Oggi esiste un prodotto naturale, reperibile in farmacia che grazie alla presenza di un fermento di origine funginea, è in grado di fornire quegli enzimi, fitasi, cellulasi ed emicellulasi che ci permettono di digerire ed assimilare sia le fibre insolubili che l’acido fitico così che le nostre verdure possano darci il meglio dal punto di vista nutrizionale proprio come se fossimo degli erbivori.
Un saluto dal vostro nutrizionista Dr.Paolo Paganelli